25/2/13 – 52^ Giorno – Yabello -
Etiopia
Nella mia carriera cicloturistica
oggi probabilmente è stata la tappa più difficile e penso proprio di aver
toccato il “fondo”, penso proprio di aver scavato dentro di me ogni milligrammo
di forza che potevo avere. Già debilitato dalla diarrea che persiste, sono
arrivato completamente distrutto, cotto, finito, senza neanche più le forze per
fare gli ultimi km in discesa, senza quasi avere la capacità di stare in equilibrio
in sella e senza essere in grado all’arrivo di scendere dalla bici da solo!! La
tappa è stata tutta sterrata ed i primi 30 km sono stati anche accettabili. Poi
però sono iniziate le pietre ed andare avanti è stato veramente difficile,
quasi impossibile. Poi ci sono state le salite, tante e dure con pietre grandi
per terra che rendevano difficilissimo l’equilibrio. La salita era così ripida
ed impervia per le pietre e per le buche che negli ultimi 5/700 mt ho dovuto
spingere la bici a mano anche perché iniziava a darmi fastidio la testa: non ce
la facevo più e l’equilibrio era molto molto precario. Finita la salita, mi
sono rifocillato, mangiando e bevendo, ma ormai avevo il serbatoio vuoto: fare
la discesa è stato ancora più difficile in quanto non riuscivo a tenere la bici
in equilibrio sia per lo sterrato, ma soprattutto per la stanchezza. Sono
dovuto procedere a velocità ridottissima, poi negli ultimi 7/8 km è riapparso
il “santo” asfalto, ma ogni metro per me era più difficile del precedente. Non
so come sono riuscito ad arrivare in hotel e per un paio di ore sono rimasto
seduto con tutta la compagnia a bere perché non riuscivo proprio a rimettermi
in piedi. Un norvegese del gruppo molto gentile ha capito la situazione e mi ha
offerto di dividere la stanza dell’hotel con lui (in quanto il letto è molto
grande) visto che ormai erano tutte occupate e non so dove avrei trovato le
forze per montare la tenda nel giardino dell’hotel. Anche oggi alcuni di noi
sono andati in crisi, hanno pianto ed hanno anche rinunciato. Più tardi mentre
mi riposavo ho avuto anche un’inspiegabile piccola crisi di pianto, forse stavo
realizzando che avevo proprio raschiato il barile, che forse avevo esagerato
oppure ero solo felice di esserci riuscito….boh, va a capire che mi è successo
in quei minuti! In serata ho mangiato un bel po’, ma tale era la stanchezza che
camminavo come un vecchietto con il bastone ed avevo un pochino di freddo con
febbre. Non penso che dimenticherò mai questa giornata!